23 Ott La Vita Inedita Di Una Scrittrice #25
(Appunti “Overlove”, Dicembre 2012) Immagine presa da qui.
Carmine fugge per mancanza di coraggio o forse fugge per coerenza. Non lo so. Si ritira per il semplice motivo che sbaglia tutto, sbaglia repertorio, non sa reinventarsi. E poi si ritira anche per portare avanti per una volta una scelta. Che appunto è sbagliata perché siamo noi la causa della nostra infelicità. È come una specie di orgoglio il suo. Ma direzionato male perché il senso è che appunto è sbagliato. Io voglio raccontarli attraverso i loro errori, le loro debolezze e non il loro coraggio. Perché non c’è più spazio nella mente per il coraggio. In questa storia è come se il coraggio appartenesse solo ai bambini, che non ci sono come personaggi. Mi piace l’idea della ironia della sorte, come la chiamano.
Ma se non funziona. L’impressione è che si arrivi alla fine a due personaggi puri, e forse questo non è coerente, non racconta nulla. Lei è pura perché non sa che fare della sua vita e si affida al Caso e sbaglia; lui è puro perché rinuncia a tutto anche a lei per portare avanti una coerenza emotiva quasi da sacerdote. Ma prima di conoscersi, entrambi non erano puri. Lui uno stronzo; lei una compulsiva. Si incontrano, si amano e diventano puri ma nel momento sbagliato. E sono destinati a essere infelici proprio attraverso le loro scelte di purezza.
Chi invece non sceglie attraverso la purezza, ottiene quello che ha. Ma non è una spicciola rivisitazione “del chi si accontenta, gode”. Che sia chiaro.
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