13 Mag Recensione | Aleksandra Jovanović, Dietro il cancello, Besa Muci
Besa Muci, pag. 164, 15 eu
Zelia sta per compiere dodici anni e l’unico regalo che desidera non può riceverlo. Vorrebbe rivedere suo padre. Ma è impossibile. Il suo adorato papà è morto, poco tempo prima, in un incidente stradale. Il dolore di Zelia non ha consolazione, nonostante gli sforzi di sua madre alle prese con l’organizzazione di una festa di compleanno meravigliosa che la ragazzina attende a occhi bassi, lontana dalle gioie dell’età. L’unica emozione la prova, ogni giorno e in segreto, scavalcando il cancello del cimitero per stare accanto alla tomba del padre. In una delle sue fughe, conosce Vuk. Un incontro magico e dark che le insegnerà il senso dell’amore anche dentro una perdita così ingiusta. Dietro il cancello è una storia che riguarda tutti, non solo gli adolescenti. È un romanzo ironico, tenero, che fa attenzione al potere della fantasia in un momento nero. Un’ulteriore prova che la letteratura è un uscio senza cancello, un approdo naturale con cui orientare percorsi di crescita.
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