La cucina del racconto #3
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La cucina del racconto #3

Mercoledì 9 dicembre alle ore 20.00 ritorna #lacucinadelracconto. Il format che lega lezioni di cucina a lezioni di scrittura creativa. L’appuntamento è sempre da Eataly, a Bari.

Ci avete mai fatto caso che a volte è grazie a chi si mette da parte che un personaggio diventa protagonista di una storia? Questa è la domanda da cui partirò la prossima volta in cui impareremo a far funzionare in una storia i personaggi secondari, come al solito cucinando e in questo caso prepareremo due secondi di carne insoliti.

Cose da dire riguardo l’appuntamento precedente

Il laboratorio di cucina è stato chiaramente il momento più atteso della serata. Del resto, Giovanni Rana, il cuoco (no, non ha inventato i famosi tortellini, non è lui) ha stupito tutti con un risotto “rainbow” dove ogni colore rievocava un sapore della stagione in corso.  Non è stata da meno la seconda protagonista dei primi piatti ovvero una variante della cacio e pepe.

Quanto al laboratorio di scrittura, più temuto e per questo più appassionante, ci sono state delle novità. Tutti insieme abbiamo inventato un protagonista, un personaggio cioè che da ora in poi terrà le fila delle prossime storie che inventeremo. Questo personaggio si chiama Ettore. Ho chiesto a tutti di scrivere un breve incipit in cui coinvolgere Ettore. Ad oggi, non ci sono risposte se non quella di Michele Scaranello, autore che ho incontrato spesso nei miei corsi e non solo. Il suo Ettore è questo qui.

Un invito non si rifiuta mai. Lo diceva pure il mio oroscopo della settimana. A quest’ora avrei dovuto preparare i manicaretti ma eccomi qua, in questo teatro, seduto in terza fila, circondato da una platea di donne e politici. Edda mi ha invitato a un simposio. Lei è la moderatrice e dal palco intervista luminari dalle gotte larghe come zucche, e antilopi del femminismo sfrenato. Le ho fatto un cenno di saluto e lei l’ha accolto con lo sguardo. E’ concentrata, non ammette distrazioni. Edda mi piace ed è già fidanzata, ma non esistono piatti impossibili. Stasera non è un mezzobusto da incantare con le mie pietanze e finalmente posso ammirare le sue gambe accavallate. Vorrei impastare le mani fra i suoi capelli scuri come i miei e vellutarli come per una fonduta di cioccolato. Sprofondo nella poltrona, gli argomenti non m’interessano. Piuttosto mi angoscia la paura che gli indumenti si siano impregnati di qualche strana flagranza. Sollevo il bavero della giacca e mi annuso. Mi annuso in continuazione, e ogni tanto mi capita di avvertire una zaffata di soffritto. Porri o friarielli? Non so. Trascino la mano sul collo, sperando che il mezzo litro di colonia abbia fatto il suo dovere e sepolto ogni lezzo; poi, con nonchalance, avvicino il palmo al naso. È terribile: avverto un miasma di broccoli stufati. Mi guardo intorno. La mia vicina ha lo sguardo torvo. Forse è inorridita, o forse sta pensando a quella povera di Edda che magari dovrà strofinarsi a me, sopportando questa disgustosa esalazione. Per l’imbarazzo, il sudore ruscella dai miei riccioli. Guardo l’orologio. Mustafà, il mio gatto, stasera non gusterà la creme Bovary che gli avevo promesso. L’ho lasciato a casa, e speriamo che non combini casini! Uno di quei sapientelli dall’aria altèra cerca di strigliare la mia Edda. Minchia: vorrei alzarmi di scatto e salire sul palco. Invece mi blocco sui braccioli. Giuro: se lo prendo fra le mani, lo spadello di santa ragione. Lei invece riesce a domarlo. Con le parole. Edda ci sa fare. Allento la tensione. È il nostro primo appuntamento, penso. E già vorrei insinuarmi fra le pieghe del suo cuore (per la verità anche quelle della sua camicetta andrebbero bene), e restar lì, a mantecare. Lentamente, come la crema di zenzero nel risotto. Che casino! Ormai confondo cibo e sentimenti, ma l’amore si sa, è come una buona portata: ha bisogno di buoni ingredienti per riuscire.

Cose da dire riguardo il prossimo appuntamento

Gianni sta preparando due secondi di carne. Uno di carne bianca, leggermente più semplice; il secondo invece è una proposta valida anche per i pranzi natalizi. un’idea sofisticata, come piace a me.

Io invece sto rileggendo alcuni romanzi brevi in cui i comprimari, i personaggi secondari, svolgono un ruolo fondamentale sia dal punto di vista funzionale che da quello più sentimentale: senza di loro la storia non andrebbe avanti e noi lettori non ameremmo così tanto il o la protagonista.  Gli autori che servirò su un libro d’argento sono: Cesare Pavese, Eskol Nevo e altri che ora non vi dico.

Ditemi invece voi qual è il vostro comprimario preferito? Lo raccontate mercoledì prossimo?

Cose da portare.

  • Gli esercizi a casa per chi li ha fatti.
  • Un libro che abbia un personaggio secondario indimenticabile.
  • Un quaderno e una penna, per scrivere le ricette.
  • La puntualità.

Per Informazioni: Tel. +39 080 6180401
Per acquistare il singolo evento è possibile farlo direttamente presso la sede di Eataly Bari oppure online.

(Vi siete iscritti alla mia newsletter?  La prossima arriva il 7 dicembre. )

(Ringrazio Annalisa de Benedictis aka Queen’s Kitchen per le foto dei primi piatti)

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