13 Mag Recensione | Dušan Veličković, Balkan pin-up, Besa Muci
Besa Muci, pp. 140, Euro 14,00, maggio 2023
L’ossessione per la verità si annida nella letteratura di Dušan Veličković. L’intellettuale serbo e militante, scomparso una decade fa, ha dedicato una vita a denunciare il regime di Tito. Nei suoi libri, sui giornali, in piazza. Spesso sbeffeggiandolo. Sberleffi non privi di testimonianza lucida. Come accade in “Balkan pin-up”, raccolta di storie brevi suddivise per temi portanti: la vita in Serbia, l’amore per la letteratura, la lotta anti-totalitarista. Cuore pulsante delle vicende sono gli attentati nei Balcani, compreso lo storico attentato in cui Stalin provò a far fuori Tito. Lo scrittore incrocia il diario dei ricordi con i suoi appunti letterari, chiamando in causa insigni colleghi assediati dalla tragedia di una dittatura, tra cui Brodskij e Kundera. La storia personale, invece, ripercorre la sua infanzia attraverso gli occhi di un ragazzino cresciuto nel rischio di pronunciare prima la parola Tito di mamma. “Balkan pin-up” è un mosaico di storie, suggestioni, luoghi, orizzonti e soprattutto di personaggi pieni di un’umanità arrabbiata che fa sorridere e riflettere.
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